A szerelem új arculatának és sokoldalú képének megalapozása Dante költészetében

Kaposi Márton: A szerelem új arculatának és sokoldalú képének megalapozása Dante költészetében. In: Elhallgatom, hogy rájöhess magadtól : az Isteni Színjáték forrásai és hatása. pp. 49-89. (2016)

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Dante nella Vita nuova e nelle sue poesie giovanili elaborò una nuova concezione del modo di vedere l’amore, che in seguito allargò e approfondì nelle altre opere. In questa sua idea, da un lato, spiegò quelle convenzioni antiche e medievali che accentuavano lo stretto nesso tra l’amore e la sostanza umana (la sua profondità, nobiltà e gli influssi positivi), dall’altro, cercò di trasformare quel tipo di letteratura medievale che qualificava l’amore come una certa forma di peccato, fonte di dolore o mezzo di divertimento. Lui sviluppò quel tipo di poesia d’amore e anche di arte poetica degli stilnovisti che fu innanzitutto presente nei componimenti di Guinizelli. Secondo questa concezione, Dante presentò l’ immagine ideale della donna amata (Beatrice), mostrò la figura dell’uomo amante (lui stesso) e caratterizzò l’amore come una relazione complessa, contraddittoria, variabile, ma sempre ad un certo livello umano e civilizzato. Dante non ritenne l’amore una forza totalmente fatale, ma lo intese come un rapporto, in gran misura formabile, delle persone che si amano, e lo svolgimento della loro relazione dipende dal loro carattere, dalla qualità umana. L’amore è uno stato normale della personalità, la cui potenzialità è inclusa nella sua anima: anzi, in una persona civilizzata è possibile anche che si sviluppi la potenzialità dell’amore. Lo stato culturale della personalità aumenta la sensibilità per l’amore intero, per l’intenzione di migliorarsi e, anzi, anche di far migliori in un certo senso anche gli altri. L’amore vero nasce per l’influsso della bellezza, in un contatto contemplativo, ma permea tutta la personalità dell’amante. La bellezza, che è adatta per provocare un tale influsso elementare, è composta: consiste, per lo più, nella bellezza dell’anima, è dunque un’armonia fra le virtù morali e intellettuali di cui fa parte, benché sia meno importante, anche la bellezza corporale. Quest’ultima, con il suo splendore, ha la funzione di esprimere l’intera nobiltà della donna ammirata. La persona che ama può diventare degna della donna perfettissima, “angelicata”, se lui è sincero, modesto, compiacente, ed è capace con le sue laude di servire la donna desiderata. La relazione tra l’amato e l’amata è asimmetrica: l’uomo, come meno perfetto, deve meglio trasformarsi, raggiungere un grado più alto dell’umanità appunto per l’influsso ispiratore dell’amore stesso. L’esemplarità della perfetta personalità – poiché la sua possibilità e la sua credibilità sono personificate in una verosimile forma umana – è seguibile e avvicinabile: la forza dell’amore penetra in tutta la personalità, e lui vive una catarsi disturbante e beatificante, e di tutto questo in una certa misura è anche cosciente. Eccetto il caso dell’amor peccato o volgare, cioè nel caso normale e civilizzato, l’amore si sveglia nell’uomo per lo più spontaneamente ma non rimane – perché è umano – privo di coscienza: lo muovono non solamente le emozioni (anima sensitiva), ma anche la coscienza (anima intellettiva) e prima di tutto la prudenza (prudentia, fronesis), ma oltre a ciò lo aiuta anche un’idea più alta, come la morale, la filosofia o la religione. L’amore dell’uomo civilizzato, quasi “umanissimo”, è molto complesso e variato: oltre al motivo dominante dell’eros vi è presente anche la filia, che promuove la trasumanazione, e l’agape lo rende elevato: perciò l’intero amore assume diverse forme, dalla severità alla duttilità e dalla solennità alla giocosità, ma per funzione è sempre formante e beatificante. La rappresentazione artistica dell’amore non assume la forma di un’idea astratta, ma lo evoca in modo contemplabile e immedesimabile, adatto all’influsso catartico e a raffinare la suscettibilità del vero amore.

Mű típusa: Könyv része
Egyéb cím: La fondazione del nuovo profilo dell’amore e della sua immagine multilaterale nella poesia di Dante
Befoglaló folyóirat/kiadvány címe: Elhallgatom, hogy rájöhess magadtól : az Isteni Színjáték forrásai és hatása
Dátum: 2016
ISBN: 978-963-306-510-5
Oldalak: pp. 49-89
Konferencia neve: Az Isteni Színjáték forrásai és hatása (2.) (2016) (Szeged)
Kulcsszavak: Dante Alighieri, Olasz irodalom - 1290-1321 - életmű, Olasz irodalom - eposz, Műelemzés - irodalmi
Megjegyzések: Bibliogr.: p. 83-88. és a lábjegyzetekben ; összefoglalás olasz nyelven
Feltöltés dátuma: 2020. feb. 03. 10:52
Utolsó módosítás: 2020. feb. 03. 11:50
URI: http://acta.bibl.u-szeged.hu/id/eprint/64555
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